Pubblicato sulla rivista Micron dell'ARPA Umbria un articolo sul mercurio, un contaminante globale con molteplici effetti sull’ambiente e la salute umana. Il mercurio inquina ancora nonostante l’Unione europea ne abbia vietato l’uso in molti prodotti e processi industriali, e che le Nazioni Unite abbiano siglato una convenzione internazionale nel 2015. Il mercurio viene indagato nell’ambito del Progetto CISAS del CNR, monitorandolo nell’ambiente e nella coorte di nascita NEHO “Neonatal Environment and Health Outcome” che recluta coppie madre-bambino nelle zone Milazzo/Valle del Mela, Augusta/Priolo e Crotone. Il mercurio è ancora una fonte importante di inquinamento in Europa. In Italia sono molte le aree industriali interessate da inquinamento da mercurio: quelle ex-minerarie, come l’area dell’Amiata, dove la produzione si è conclusa agli inizi degli anni ’80; quelle con impianti di produzione di cloro-soda con celle di mercurio, attivi per molti decenni. L'articolo, partendo da una descrizione delle principali caratteristiche chimico-fisiche dell'elemento, la sua presenza nelle matrici ambientali ed i principali effetti sull'uomo, riporta i principali risultati degli studi recentemente condotti nel SIN di Priolo, caratterizzato da un grado elevato di contaminazione da mercurio, e quelli attesi nell'ambito del progetto CISAS, con una descrizione della Convenzione di Minamata.